Donne in Nero, Italia


ottobre 2023

Donne in Nero rete (network): donneinnero@listas.nodo50.org

Ci son vigils in varie citta’ italiane  (giugno 2023): Alba, Bergamo, Bologna, Fano, Mirenese & Riviera de Brenta, Modena, Napoli, Padova, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Roma, Savona, Torino, Udine, Verona.

Alba

Email:    dinalba13@gmail.com

Bergamo

Email:    din-bergamo@googlegroups.com

Bologna

Email:    donneinnero.bo@gmail.com; Facebook: https://www.facebook.com/people/Donne-in-nero-Bologna/100064456639391/

Fano

Email:    donneinnerofano@gmail.com

Mirenese & Riviera del Brenta

Email:    donneinneromiraneseriviera@googlegroups.com

Modena

Email:     rossperruccio@gmail.com

Napoli

Email:     donneinneronapoli@gmail.com

Padova

Email:     donneinnero1.padova@gmail.com

Parma

Email:     donneinneroparma@gmail.com;   Facebook: https://www.facebook.com/donneinneroparma/

Piacenza

Email:      dinpiacenza@gmail.com; Facebook: https://www.facebook.com/Fuori-la-guerra-dalla-storia-Donne-in-nero-Piacenza-108986440757052/

Ravenna

Email:       donneinneroravenna@gmail.com     Website: https://casadelledonneravenna.wordpress.com/donne-in-nero-ravenna/

Reggio Emilia

Email:      donneinnero.re@gmail.com

Roma

Email:      donne-in-nero-di-roma@googlegroups.com

Savona

Email:

Turino

Email:      din.torino@gmail.com

Udine

Email:      donneinneroud@gmail.com

Verona

Email:      donneinnero.vr@gmail.com

Archivio Donne in Nero, fino al 2020

http://donneinnero.blogspot.com/

Chi siamo

Chi sono le Donne in Nero?
Le Donne in Nero … sono una rete internazionale di donne impegnate nella pace con giustizia e si oppongono attivamente all’ingiustizia, alla guerra, al militarismo e alle altre forme di violenza. In quanto donne che hanno sperimentato tutto questo in modi differenti in diverse regioni del mondo, ci sosteniamo reciprocamente nei vari movimenti. Un punto cruciale è la sfida alle politiche militariste dei nostri governi. Non siamo un’organizzazione, ma un mezzo di comunicazione e una formula per agire.
 
I presidi delle Donne in Nero
Qualsiasi gruppo di donne, ovunque nel mondo, in qualsiasi momento può organizzare una vigil contro qualsiasi forma di violenza, militarismo o guerra. Le azioni delle Donne in Nero (WIB) sono generalmente formate da sole donne, che restano in piedi in un luogo pubblico, in silenzio, realizzando presenze nonviolente, a intervalli di tempo regolari, tenendo dei cartelloni e distribuendo volantini.

Altre azioni nonviolente:
Usiamo forme di azioni non violente e non aggressive. Oltre alle vigil i gruppi delle Donne in Nero usano molte altre forme di azioni dirette nonviolente, come sedersi per terra per bloccare una strada, entrare nelle basi militari e altre zone proibite, rifiutandosi di accettare ordini, e “portando testimonianza”. Indossare il nero in alcune culture significa lutto, e l’atto femminista di vestirsi in nero trasforma il lutto passivo tradizionale delle donne per il morto in guerra in un potente rifiuto della logica della guerra.

Un movimento internazionale
E impossibile sapere esattamente quanti gruppi di WIB esistono, quante donne compredondo e quante azioni ci sono state. Quando nel giugno 2001 le Donne in Nero hanno indetto una vigil contro l’Occupazione delle terre dei Palestinesi, risposero non meno di 150 gruppi di WIB da tutto il mondo. Fra le nazioni de cui si sa che fanno i presidi ci sono Australia, Austria, Azerbaijan, Belgio, Canada, Danimarca, Inghilterra, Italia, Francia, Germania, India, Israele, Giappone, Isole Maldive, Messico, Olanda, Irlanda del Nord, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia e USA. Si stima che globalmente possano essere coinvolte 10.000 donne.

Solidarietà internazionale delle donne
Conferenze e incontri delle WIB si sono tenute in varie luoghi, in particolare a Gerusalemme, Beijing, Serbia e Brussel e in Italia nel 2003. L’encontro pui recente e state il XVIII  e svi es svolto nel 2021 in Armenia. Nel 2001 le Donne in Nero hanno ricevuto il Millennium Peace Prize for Women dal Fondo per lo Sviluppo delle Donne delle Nazioni Unite, (UNIFEM) e International Alert. Le Donne in Nero di Israele/Palestina e della ex-Iugoslavia sono state anche nominate per il Nobel e per il Right Livehood Award.

Una prospettiva femminista
I gruppi delle Donne in Nero non hanno una costituzione o un manifesto-ma la nostra posizione è chiarita dalle nostre azioni e dalle nostre parole. E’ evidente, per esempio, che noi abbiamo una visione femminista: la violenza maschile contro le donne nelle vita domestica e nella comunità, in tempo di pace e di guerra sono in relazione. La violenza è usata come mezzo per controllare le donne. In alcune regioni, uomini che condividono questa analisi sostengono e aiutano le WIB e  le WIB sostengono gli uomini che si rifiutano di combattere.

Diverse esperienze di guerra delle donne. L’attivismo pacifista di sole donne non fa pensare che le donne, non più degli uomini, siano “ per natura fautrici di pace”. Ma le donne spesso hanno culture differenti dagli uomini, e sono sproporzionatamente coinvolte nel lavoro di cura. Sappiamo ciò che giustizia e oppressione significano, perché le sperimentiamo in quanto donne. La maggior parte delle donne ha una esperienza della guerra differente da quella degli uomini. Tutte le donne in guerra hanno paura dello stupro. E donne sono la maggioranza dei rifugiati. Un punto di vista femminista vede le culture maschili come particolarmente inclini alla violenza, e quindi le donne femministe tendono ad avere una particolare prospettiva sulla sicurezza e qualcosa di unico da dire sulla guerra.

Voci di donne varie e diverse
WIB include donne di molti contesti etnici e nazionali, che cooperano attraverso queste (e altre) differenze nell’interesse della giustizia e della pace. Lavoriamo per un mondo dove differenza non significa ineguaglianza, oppressione o esclusione. Le voci delle donne sono spesso soffocate in azioni miste tra uomini e donne. Quando parliamo tra donne ciò che le donne dicono è veramente ascoltato.

Scegliendo le nostre proprie forme di azioni
Qualche volta persino le manifestazioni pacifiste diventano violente, e essendo solo donne possiamo scegliere forme e azioni con le quali ci sentiamo a nostro agio, nonviolente e espressive. Dimostrare insieme dà un senso di ricchezza e uno scopo alle nostre varie esperienze, solidarietà e prospetiva in quanto donne. Le donne nelle regioni differentemente collocate in relazioni a conflitti armati, incluse quelle che attuano la violenza e quelle che ne sono le vittime, possono darsi sostegno l’un l’altra. Insieme possiamo educare, informare e influenzare l’opinione pubblica, e quindi cercare di rendere la guerra una opzione impensabile